Forse non tutti sanno che l’Argentina è il quinto produttore al mondo di vino, favorito dalle condizioni climatiche e geografiche del suo territorio ideali per la coltivazione della vite. Ogni momento trascorso a tavola è infatti accompagnato da un buon calice che arricchisce l’esperienza culinaria e celebra le occasioni speciali.
È agli inizi del ‘500 che i colonizzatori spagnoli e i Gesuiti introducono in Argentina i primi vigneti lungo la costa atlantica e il Rio de la Plata, ma è solo a fine ‘800 che i flussi migratori degli Europei portano con sé le varietà di uve tipiche dei loro paesi di origine e le conoscenze in campo enologico, offrendo nuove opportunità all’economia argentina.
Nuove tecniche, nuove competenze, nuovi capitali: inizia così, in Argentina, la coltivazione di varietà europee come il Malbec, un vitigno francese a bacca nera che nella zona di Mendoza, alle pendici delle Ande, ha trovato le condizioni favorevoli per la sua crescita.
Oggi questo vino rosso dalla struttura importante è diventato una vera e propria icona e racconta il passato e il presente della tradizione enologica argentina.
Il Malbec e la sua storia
Originario della zona di Bordeaux, il Malbec è stato introdotto in Argentina nel 1853 e da allora ha conosciuto la sua fortuna in tutto il Sud America, facendo diventare il paese il suo più grande esportatore. In Europa, invece, non si è mai del tutto ripreso dal flagello della filossera e dalle gelate del 1956 ed è stato presto sostituito da altre varietà di vitigni.
Il Malbec produce vini rossi corposi e robusti, caratterizzati da note speziate, fruttate di ciliegie, frutti di bosco e prugne, e con un sottofondo erbaceo che regalano al palato un’ottima freschezza ed eleganza.
Dal colore rosso rubino, è un vino abbastanza complesso che presenta tannini dolci e delicati. Al palato è avvolgente, morbido e vellutato, ideale da abbinare all’asado, uno dei piatti più celebri dell’Argentina, e alle carni rosse grigliate.
Oltre al Malbec puro, esistono alcune sottovarietà, come il Malbec-Petit Verdot, che combinano il Malbec con altri vitigni per creare vini unici e complessi. Un vitigno eccezionale e simbolo della viticoltura dell’Argentina dove ha trovato terreno fertile, dando vita a vini apprezzati in tutto il mondo per la loro robustezza, complessità e versatilità nell’abbinamento con il cibo.
Non solo Malbec: i vini argentini
Circa il 60% della produzione vinicola Argentina riguarda i vini rossi, che si sposano alla perfezione anche con la tradizione culinaria del paese che prevede sapori intensi e ricette complesse.
Oltre al Malbec, i vitigni più diffusi nel territorio sono il Charbono, un vitigno a bacca nera conosciuto come “Bonarda” e ampiamente coltivato in Argentina che produce vini rossi fruttati, leggeri e di facile beva; il Cabernet Sauvignon, presente nella maggior parte delle regioni vinicole, che dà vita a vini di gran corpo e strutturati; di recente diffusione anche il Merlot, una varietà che si adatta bene al freddo delle regioni della Patagonia e che dà origine a vini rotondi con note di frutta rossa e spezie.
Per quanto riguarda la produzione di vini bianchi, invece, trovano spazio lo Chardonnay, il vitigno a bacca bianca più diffuso in Argentina; il Torrontés, vitigno autoctono noto per produrre vini aromatici con profumi floreali e fruttati; il Viognier, che sta guadagnando sempre più popolarità grazie ai suoi vini di buona struttura e consistenza vellutata.
Rosso o bianco, qualunque bottiglia si scelga in Argentina vi è una sola certezza: non mancherà mai sulla tavola un buon calice ad accompagnare una cucina che racconta la storia e le tradizioni di un popolo sfaccettato come la sua produzione vinicola. E Mucca Argentina non fa eccezione: accompagniamo ogni portata con la giusta bottiglia, facendo compiere a ogni ospite un viaggio nei sapori, e nella cultura, dell’Argentina.